
Nel cuore della Bassa Valtellina, affacciata sulla piana di Morbegno e baciata dal sole dalla mattina alla sera, si estende un’area tanto affascinante quanto ancora poco conosciuta dal grande pubblico: la Costiera dei Cech. Un susseguirsi di borghi antichi, sentieri panoramici, vigneti terrazzati e scorci mozzafiato che raccontano una storia millenaria di vita montana, coltivazione, spiritualità e ospitalità.
Per chi cerca autenticità, quiete e bellezza paesaggistica, questo angolo della Lombardia rappresenta una meta ideale — e per chi sogna una casa immersa nella natura, una vera e propria gemma.
Una cornice naturale tra cielo e valle
La Costiera dei Cech è un versante montano situato sul lato retico della Valtellina, di fronte alla città di Morbegno, e si sviluppa tra i 400 e i 1.200 metri di altitudine. È una sorta di terrazza naturale esposta a sud, che gode di un’irradiazione solare costante e di un microclima particolarmente favorevole. Questo ha reso la zona abitabile e coltivabile fin dall’antichità, come dimostrano i numerosi borghi che punteggiano il pendio: Cino, Cercino, Mello, Civo, Dazio, Caspano, Roncaglia, solo per citarne alcuni.
La conformazione geomorfologica della Costiera la rende unica nel suo genere: una lunga e dolce dorsale che si estende ai piedi delle Alpi Retiche occidentali, dominata alle spalle dai rilievi rocciosi e aperta frontalmente verso l’Adda e la piana di Colico. Da qui la vista è impareggiabile: nelle giornate terse lo sguardo spazia fino al Lago di Como e alle Prealpi lecchesi.
Origine del nome e identità culturale
Il toponimo “Costiera dei Cech” racchiude suggestioni storiche e linguistiche. “Costiera” fa ovviamente riferimento alla sua conformazione di costa montana. “Cech”, secondo alcuni studiosi, deriverebbe da “Cecc”, abbreviazione dialettale di “Francesi” o “Franchi”, richiamando antiche colonizzazioni longobarde o carolinge. Altri sostengono invece un’origine più recente, legata a famiglie locali o a denominazioni popolari.
La zona è fortemente caratterizzata da una identità culturale propria, fatta di architetture in pietra, tradizioni contadine, artigianato locale e una forte presenza religiosa, come testimoniano le numerose chiese, cappelle e croci votive che si incontrano lungo i percorsi.


Borghi e architetture: un viaggio nel tempo
Ogni borgo della Costiera ha un’anima distinta, e attraversarli uno dopo l’altro è come sfogliare le pagine di un libro illustrato.
- Cino e Cercino conservano testimonianze di epoca romana e medievale, con stretti vicoli in acciottolato e chiesette affrescate.
- A Mello si trova il maestoso Castello di Domofole, un’imponente struttura risalente all’XI secolo, simbolo dell’intera vallata.
- Civo e la sua frazione Caspano sono invece celebri per i terrazzamenti agricoli e le tipiche case in pietra.
- Colmen di Dazio, una cima isolata a forma di cupola, è un punto panoramico privilegiato, amatissimo da escursionisti e fotografi.
Nel complesso, l’intera Costiera è un patrimonio architettonico diffuso, ancora in gran parte autentico e non contaminato dal turismo di massa.


Escursioni ed esperienze all’aria aperta
Grazie alla sua orografia dolce e alla presenza di sentieri ben tracciati, la Costiera dei Cech è una meta ideale per chi ama camminare o pedalare in tranquillità. Il territorio è attraversato da una fitta rete di sentieri escursionistici che si snodano tra boschi di castagno, pascoli, terrazze coltivate e piccoli nuclei rurali, offrendo panorami mozzafiato sulla bassa Valtellina e sul Lago di Como.
Tra le passeggiate più apprezzate figura il percorso che da Campovico, nei pressi di Morbegno, conduce fino a Dazio lungo un’antica mulattiera, attraversando vigneti e antichi casolari in pietra. Si tratta di una camminata accessibile, ideale per escursionisti di ogni livello, che consente di apprezzare il paesaggio rurale della Costiera in tutta la sua autenticità. Salendo di quota, si incontrano itinerari più impegnativi come quello che dalla località La Piazza, nel comune di Cino, si inerpica verso il Monte Bassetta. Questa zona si presta anche a percorsi ad anello, come quello del Vallone di San Giovanni, che collega i borghi di Bioggio, Civo e Traona, seguendo antichi tracciati utilizzati un tempo da contadini e viandanti.
Dal punto di vista ambientale, una menzione particolare merita la vicina Valle Spluga, raggiungibile in circa un’ora d’auto dalla Costiera. Qui, l’ambiente alpino si fa più selvaggio e incontaminato, e offre la possibilità di escursioni di grande fascino verso i laghi di origine glaciale situati oltre i duemila metri. Il Lago di Spluga, ad esempio, è una meta prediletta per gli escursionisti esperti, grazie al suo ambiente solitario e all’azzurro intenso delle sue acque, raggiungibile con un percorso che richiede circa cinque ore tra andata e ritorno. Di più facile accesso è invece il Lago di Emet, incastonato tra le montagne poco sopra il villaggio di Montespluga: lo si può raggiungere in meno di due ore lungo un itinerario ben segnalato, immerso in un paesaggio alpino straordinariamente suggestivo.
La zona di Montespluga, inoltre, ospita l’omonimo lago artificiale, dominato da una diga imponente e circondato da vette rocciose. Da qui partono numerosi itinerari, tra cui il celebre tracciato della Via Spluga, che collega l’Italia alla Svizzera seguendo un percorso di grande rilevanza storica, culturale e paesaggistica.
La Costiera dei Cech e le aree limitrofe non sono soltanto uno scrigno naturale da esplorare, ma anche un contesto vivo e dinamico, dove è possibile praticare attività outdoor durante tutto l’arco dell’anno. In estate, escursionismo, mountain bike, arrampicata e canyoning attirano visitatori attivi alla ricerca di esperienze autentiche. In inverno, il vicino comprensorio di Madesimo e l’altopiano di Montespluga diventano mete apprezzate per le attività sulla neve, tra cui scialpinismo, ciaspolate e persino snowkiting sul lago ghiacciato.
I servizi turistici sono ben sviluppati, grazie alla presenza di rifugi alpini, agriturismi, punti di ristoro e strutture ricettive che garantiscono accoglienza e qualità.
La zona è perfetta anche per chi pratica fotografia naturalistica, birdwatching o semplicemente cerca luoghi dove rallentare e riconnettersi con la natura.

Enogastronomia: sapori autentici valtellinesi
Un soggiorno o anche solo una visita nella Costiera dei Cech non può prescindere dall’incontro con la gastronomia locale, orgogliosamente legata alle tradizioni della Valtellina.
In trattorie e agriturismi si possono gustare:
- Pizzoccheri valtellinesi, fatti con farina di grano saraceno;
- Sciatt, frittelle di formaggio tipiche;
- Taroz, piatto contadino a base di patate e fagiolini;
- Salumi locali come la bresaola artigianale;
- E naturalmente i vini rossi valtellinesi, in particolare Nebbiolo (qui detto Chiavennasca), coltivato su muretti a secco lungo i terrazzamenti.
In autunno, la zona ospita eventi enogastronomici di rilievo come “Gustosando in Valtellina”, durante i quali si possono assaggiare le specialità direttamente nei borghi.
Vivere o investire nella Costiera: qualità della vita e potenziale immobiliare
Per chi è in cerca di un luogo dove trasferirsi, comprare una seconda casa o avviare un’attività ricettiva, la Costiera dei Cech rappresenta una scelta strategica e suggestiva.
Punti favorevoli:
I prezzi immobiliari sono ancora accessibili;
Vicinanza a Morbegno, Colico e alla SS36;
Contesto naturale e culturale d’eccellenza;
Opportunità di valorizzazione turistica (B&B, case vacanza, agriturismi).
La posizione soleggiata e la qualità dell’aria, unite alla tranquillità e alla bellezza del paesaggio, rendono queste località ideali per chi desidera uno stile di vita più lento e autentico, senza rinunciare alla comodità dei servizi.
La Costiera dei Cech non è solo un luogo da visitare: è un mondo da scoprire e, perché no, da vivere.
Qui si respira un equilibrio raro tra uomo e natura, tra cultura e paesaggio. È la meta perfetta per un weekend fuori porta, ma anche un territorio in cui investire, crescere e mettere radici.
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